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Ucraina, droni Usa a rischio: ecco come la Cina usa le sanzioni come armi

Dall'Italia e dal MondoUcraina, droni Usa a rischio: ecco come la Cina usa le sanzioni come armi

(Adnkronos) –
Pechino ‘affossa’ i droni Usa e colpisce indirettamente anche l’Ucraina usando le sanzioni come un’arma. Skydio, il più grande produttore di droni degli Stati Uniti, nonché principale fornitore delle forze armate ucraine nella guerra contro la Russia, si trova infatti di fronte a una grave crisi delle catene di approvvigionamento a causa delle sanzioni cinesi. A spiegarlo è il Financial Times, sottolineando che la mossa di Pechino sta privando Skydio di componenti essenziali. Le sanzioni imposte dal ministero degli Esteri cinese l’11 ottobre hanno colpito anche altre due società di difesa e una dozzina di individui, come ritorsione dopo che gli Stati Uniti avevano approvato 567 milioni di dollari in aiuti alla difesa di Taiwan. Skydio, che aveva recentemente siglato un accordo con i vigili del fuoco di Taiwan, ha subito gli effetti della sanzione senza aver avuto il tempo di trovare fornitori alternativi.  

L’azienda ha chiesto aiuto all’amministrazione Biden: la scorsa settimana, l’amministratore delegato Adam Bry ha incontrato il vice segretario di Stato americano Kurt Campbell e alti funzionari della Casa Bianca, condividendo la preoccupazione per l’interruzione da parte della Cina delle catene di approvvigionamento e i rallentamenti alla fornitura all’Ucraina di droni fondamentali anche per le operazioni d’intelligence.  

“Questo è un momento chiarificatore per l’industria dei droni – ha scritto Bry in una nota ai clienti ottenuta dal Financial Times -. Se mai ci fosse stato qualche dubbio, questa azione chiarisce che il governo cinese userà le catene di fornitura come arma per far prevalere i propri interessi sui nostri”. “Si tratta di un tentativo di eliminare l’azienda americana leader nel settore dei droni e di aumentare la dipendenza del mondo dai fornitori di droni cinesi”, il suo monito.  

Skydio ha fatto sapere ai suoi clienti di star razionando il numero di batterie a una per drone a causa della mossa cinese, e non prevede di avere nuovi fornitori prima della primavera. Negli ultimi giorni l’azienda è stata costantemente in contatto con i partner asiatici per trovare soluzioni alternative, ed è stata contattata anche la vicepresidente di Taiwan Hsiao Bi-khim. John Moolenaar, presidente repubblicano della commissione Cina alla Camera, ha affermato che il controllo cinese delle catene di fornitura di droni, prodotti farmaceutici e altri settori è una “pistola carica” puntata sull’economia statunitense. “L’amministrazione e il Congresso devono collaborare con l’industria per stabilire dei paletti che proteggano le nostre aziende dalla coercizione economica del Pcc e proteggano il popolo americano dal nostro principale avversario – che arma contro di noi questo tipo di dipendenze della catena di approvvigionamento”. 

Skydio, con sede a San Mateo in California, vende a clienti privati e governativi, tra cui l’esercito statunitense. Ha inviato più di 1.000 droni in Ucraina per raccolta di informazioni e ricognizione, ma anche per documentare i crimini di guerra russi. L’azienda ha dichiarato che il suo ultimo modello, l’X10, è stato il primo drone statunitense a superare i test ucraini di guerra elettronica – il che significa che sono difficili da disturbare – motivo per cui Kiev ne ha richiesti a migliaia. La mossa cinese arriva mentre il Congresso degli Stati Uniti sta valutando una legge che vieterebbe agli americani di utilizzare droni prodotti da Dji, l’azienda di Shenzhen che domina l’industria globale dei droni commerciali.  

“Sospettiamo che Skydio sia stata presa di mira da Pechino perché probabilmente è vista come concorrente di Dji – ha dichiarato un funzionario statunitense al Financial Times – Se c’è un lato positivo, possiamo usare questo episodio per accelerare il nostro lavoro di diversificazione delle catene di fornitura dei droni lontano dalla Cina”. 

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