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Sicurezza alimentare e HACCP: l’applicazione del protocollo

Video newsSicurezza alimentare e HACCP: l'applicazione del protocollo

Bruno Ranellucci (Tutor Consulting) ne conferma l’importanza

Roma, 12 mar. (askanews) – Prevenzione, salubrità e sicurezza: sono questi i concetti chiave del sistema di procedure HACCP, il protocollo volto a tutelare la qualità dei prodotti alimentari. A parlarcene è Bruno Ranellucci, titolare della Tutor Consulting, società specializzata nella consulenza HACCP:”Queste procedure servono a garantire una certa qualità nella creazione del prodotto e vanno a tutelare il cliente finale nell’acquisto del materiale alimentare. Rispettando le norme dettate andiamo dunque a migliorare sicuramente la qualità dei prodotti che forniamo al cliente finale e lo tuteliamo dal punto di vista igienico sanitario. È una normativa europea e in Italia viene applicata in modo molto controllato: è un fattore estremamente importante”.Tuttavia, le regole e i controlli imposti dal sistema HACCP non sono uguali per tutte le aziende:”La normativa HACCP è molto vasta e nel settore alimentare ci sono aziende diverse -prosegue Ranellucci – Un salumificio, ad esempio, deve occuparsi dell’allevamento, della produzione, dello stoccaggio e della rivendita del prodotto e avrà pertanto regole più complesse rispetto ad un’azienda che si occupa esclusivamente della rivendita dei prodotti, così come il grossista avrà a sua volta una gestione diversa rispetto all’attività della ristorazione. A seconda dei numeri, delle dimensioni, dell’attività e della complessità dell’azienda ci sono dunque applicazioni e complessità diverse”.La gestione dell’HACCP è sinonimo di garanzia ma è molto complessa da mettere in pratica: “Bisogna dimostrare su carta di aver prodotto tutta la documentazione necessaria e di essersi formati correttamente, e provare inoltre che questi processi vengano regolarmente applicati nella gestione dell’alimento. Nel caso di irregolarità si va incontro, infatti, a responsabilità di ordine penale e civile con sanzioni che possono andare dai 1000 ai 6000 euro. In caso di dolo, si cade nel penale” afferma il titolare della Tutor Consulting.Per non correre rischi e tutelare la salute di tutti risulta fondamentale avvalersi di un consulente preparato e competente che conosca molto bene le normative HACCP: “Deve essere in grado di predisporre la prima analisi del locale o comunque dell’attività come se fosse un ispettore dell’ASL” conclude Ranellucci.

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