di Mirko Gabriele Narducci e Nicola Mente
ROMA – Un commissario straordinario per risolvere l’attuale blocco dell’urbanistica milanese, censendo gli immobili costruiti dopo il 2018 e permettendo, previo pagamento di una sanzione pari al 10% del valore, ai proprietari di rientrare in possesso delle case e ai costruttori di completare i cantieri. È quanto prevede il disegno di legge presentato da Forza Italia al Senato e illustrato oggi in una conferenza stampa nella Sala Colletti del gruppo di Fi alla Camera dei deputati dal capogruppo a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri insieme ai senatori Roberto Rosso, responsabile del dipartimento Casa del partito, e Pierantonio Zanettin. Come ha spiegato Zanettin, redattore della proposta dal punto di vista giuridico, “per uscire dal buco nero nel quale è finita Milano, ovvero edilizia congelata, affari bloccati, migliaia di famiglie terrorizzate e quindi una situazione di grave disagio sociale ed economico, abbiamo pensato di proporre la nomina di un commissario ad acta chiamato a dirimere l’aspetto urbanistico”.
Il commissario, ha illustrato il senatore, “avrà il compito di fare l’analisi del territorio e valutare quali interventi eseguiti a partire dal 2018 possono essere sanati e quali no, imponendo, in caso di verifica positiva, agli interessati – sia chi ha comprato, con diritto a rivalersi, che chi ha costruito – una sanzione amministrativa pari al 10% del valore stimato dell’immobile, riferendoci all’articolo 38 del Testo unico dell’Urbanistica”. Una proposta, ha aggiunto Zanettin, “che si inserisce nell’alveo degli istituti giuridico-urbanistici già presenti. Oltretutto Milano è stata già commissariata su altre vicende, dalla depurazione delle acque all’emergenza traffico, e quindi si tratta di applicare la stessa fattispecie anche all’urbanistica”.
“Io sono relatore al Senato del Salva-Milano, e dal 10 gennaio si sono completamente spenti tutti i fari a livello nazionale perché dopo il voto della Camera, poi al Senato qualcuno ha cominciato a cambiare idea, e anche se l’inchiesta non c’entra nulla Forza Italia è rimasta da sola”, ha spiegato Rosso. Per questo, ha aggiunto, “dopo 10 mesi volevamo riaccendere un faro su Milano, così abbiamo pensato di proporre un commissario, una persona dedictaa non per entrare nelle competenze del Comune ma per andare a censire quello che è successo, anche su istanza dei proprietari o dei costruttori”. Come ha riportato il responsabile del dipartimento Casa di Forza Italia, “l’ultimo dato parla di 150 cantieri con almeno 1.600 famiglie coinvolte: noi vogliamo dare una risposta a queste famiglie, ai costruttori e alle imprese che si trovano in mezzo al guado perché non riescono ad avere risposte, e quindi anche ai dipendenti che rischiano di andare a casa. Questa è la nostra soluzione per il passato- ha continuato Rosso- poi per il futuro abbiamo già presentato una pdl per l’etica e la trasparenza in edilizia, insieme alle nuove regole sulla rigenerazione urbana già in discussione in Parlamento. Biaogna precisare meglio le regole, alcune risalgono a oltre 50 anni fa e vanno aggiornate e reinterpretate”, ha concluso il senatore di Forza Italia.
SALA A TAJANI: COMMISSARIO QUI? PROBLEMA È NAZIONALE
Sulla proposta del vicepremier Antonio Tajani di nominare un commissario ad acta per gestire l’impasse del “Salva Milano” e sciogliere i nodi aperti dall’inchiesta sull’urbanistica, che coinvolge tra gli altri il sindaco Giuseppe Sala e l’ex assessore Giancarlo Tancredi, il primo cittadino rivendica un lavoro già in corso e respinge letture localistiche. “C’è una legge nazionale, perché anche se a qualcuno dell’opposizione fa comodo dire che il problema è solo a Milano non è così. Sentite il sindaco di Bologna, la sindaca di Firenze: problematiche del genere, che nascono anche dall’incertezza normativa, ci sono anche altrove”, ha detto Sala a margine del Milan Urban Food policy Global Forum in Comune. Il sindaco parla di interlocuzioni istituzionali già aperte: “Riguardo ai cantieri, ci stiamo lavorando anche con la Prefettura. Mi pare che anche il presidente del tribunale abbia espresso interesse a farlo. Non posso raccontare quello che stiamo cercando di fare perché voglio vedere dei risultati. Abbiamo fatto tante dichiarazioni di principio, al momento taccio ma ci stiamo lavorando”. Sul metodo proposto da Forza Italia, Sala invita a non bruciare i margini di confronto: “Sono idee espresse in maniera diversa dai singoli componenti del partito. Non è che sia seccato per le dichiarazioni di Tajani ma proprio perché voglio essere aperto su possibili collaborazioni specifiche su un tema, è chiaro che anticipare già la soluzione vuol dire non premiare la collaborazione. Invece bisogna collaborare”.
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