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Morta l’attrice Franca Bettoja, moglie di Ugo Tognazzi: aveva 88 anni

Dall'Italia e dal MondoMorta l'attrice Franca Bettoja, moglie di Ugo Tognazzi: aveva 88 anni

(Adnkronos) –
Morta l’attrice Franca Bettoja. L’apprezzata interprete del film “L’uomo di paglia” di Pietro Germi, moglie dell’attore Ugo Tognazzi, è deceduta a Roma all’età di 88 anni. La notizia della scomparsa è stata confermata all’Adnkronos dalla famiglia. 

Nel 1972 l’attrice sposò Tognazzi con cui aveva lavorato nel film “Il fischio al naso”, da lui diretto nel 1967, e dal quale aveva già avuto due figli, l’attotre Gianmarco (1967) e la regista Maria Sole (1971). Dopo il matrimonio le sue partecipazioni cinematografiche si fecero sempre più rare: l’ultima sua apparizione sul grande schermo risale al 1993 in “Teste rasate” di Claudio Fragasso, dove recita la parte della madre del personaggio interpretato dal figlio Gianmarco. 

Nata a Roma il 14 maggio 1936, Franca Bettoja iniziò la carriera di attrice con piccole parti nel film “Un palco all’opera” (1955), di Siro Marcellini (1955), “Gli amanti del deserto” (1956) di Gianni Vernuccio e “La trovatella di Pompei” (1957) di Giacomo Gentilomo (1957). Ottenne il suo primo ruolo di co-protagonista con “L’uomo di paglia” (1958) di Germi, presentato al Festival di Cannes, interpretando il difficile e tormentato personaggio di Rita Fabiani. Il ruolo le valse la nomination al Grolla d’oro come miglior attrice protagonista. 

 

Ottenuta notorietà dalla serie televisiva de “La pisana” (1960), Bettooja partecipò a vari film di genere girati a Cinecittà, tra i quali “Orazi e Curiazi” (1961) di Ferdinando Baldi e Terence Young (1961), “I normanni” (1962( di Giuseppe Vari (1962), “Il Leone di San Marco” (1964) di Luigi Capuano e “Sandokan alla riscossa” e “Sandokan contro il leopardo di Sarawak”, girati uno di seguito all’altro nel 1964 con la regia Capuano. Nel 1962 venne candidata al Nastro d’argento alla migliore attrice non protagonista per il ruolo di Marcella nel film “Giorno per giorno, disperatamente”, esordio del regista Alfredo Giannetti. Nel corso del 1962 presentò per sette mesi il varietà “Tempo di Jazz”, trasmissione che andò in onda sul Canale Nazionale della Rai e nel 1963 recitò accanto a Vincent Price nel film “L’ultimo uomo sulla terra” di Ubaldo Ragona considerato un cult del genere horror/fantascientifico. 

Franca Bettoja è stata poi diretta da Ettore Scola in “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?” (1968) e da Marco Ferreri in “Non toccare la donna bianca” (1974), il suo ultimo film di rilievo. 

La vedova d Ugo Tognazzi è stata dentro e fuori il set maestra di eleganza, come ha sottolineato la mostra “Franca Bettoja Tognazzi. La moda di un’attrice”, che si è tenuta dal 13 dicembre 2022 al 12 marzo 2023 a Roma in Castel Sant’Angelo. L’esposizione ha proposto un cospicuo numero di abiti da sera che segnarono gli eventi mondani di Roma e i red carpet dei festival cinematografici, in un periodo di grande rinascita e affermazione del cinema italiano dagli anni ’50 agli anni ’70. Sono gli stessi anni che videro l’attrice partecipare più volte a film italiani ed esteri, a fianco di famosissimi attori e registi dell’epoca. Il suo gusto, sempre elegante e insieme personalissimo e fuori dal coro, si esprimeva sia attraverso la scelta di stilisti famosissimi quali Schuberth e le Sorelle Fontana, sia attraverso la predilezione di tessuti preziosamente ricamati e modelli personalizzati fatti realizzare da note sartorie romane, ultime eredi di un mestiere di alto e raffinato artigianato. Il guardaroba di gala di Franca Bettoja, oltre a sottolineare la sua riservata – ma nello stesso tempo istrionica – personalità, testimonia il gusto di un’epoca in cui si può affermare senz’altro che “l’abito faceva il monaco”, soprattutto nel mondo del Cinema. Oltre ottanta abiti della Bettoja sono stati acquisiti per le collezioni di Moda del Museo Boncompagni Ludovisi, che fa parte della Direzione Musei Statali della città di Roma, dove a esposizione finita sono stati depositati ed esposti nell’ambito della già vasta collezione di Moda del secolo XX. 

 

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