La sentenza n.17140/2024 della Corte di Cassazione
Con la sentenza n.17140/2024 la Corte di Cassazione ha affrontato il tema dell’ipotesi di bancarotta fraudolenta impropria di cui possono rispondere amministratori, direttori generali, sindaci e liquidatori di società fallite che abbiano cagionato il fallimento della società con dolo o per effetto di operazioni dolose, ritenendo configurato tale reato a fronte del sistematico e prolungato omesso versamento dei tributi.
“I Supremi Giudici, contestando il ricorso della contribuente – afferma Maria Vittoria Tonelli, consigliera d’amministrazione della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – hanno ribadito il principio secondo cui in tema di bancarotta impropria da reato societario, il dolo presuppone una volontà protesa al dissesto, da intendersi non già quale intenzionalità di insolvenza, bensì quale consapevole rappresentazione della probabile diminuzione della garanzia dei creditori e del connesso squilibrio economico”.
Nel caso di specie inoltre, il Supremo Collegio ha evidenziato come i giudici del merito hanno ben chiarito come tale “consapevole rappresentazione” fosse chiara all’imputata che poteva astrattamente prevedere l’evento del dissesto.
Fil.Ros.
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